andrea nardini

venerdì, dicembre 01, 2006

E SE L'UOMO NON FOSSE STATO SULLA LUNA NEGLI ANNI '60?



Mentre nel mondo della nautica spaziale si parla già di colonizzazione del pianeta rosso, Marte, e della possibile installazione di una base lunare permanente, è opportuno portare alla luce alcune vicende spaziali passate e spesso insabbiate. Dagli anni ’70 ad oggi si è diffuso in tutto il pianeta un movimento di sostenitori della cosiddetta “lunar conspiracy” secondo la quale gli atterraggi lunari delle missioni Apollo, in particolare 11 e 14, sarebbero un falso, costruito in laboratori segreti delle NASA e video-diffuso dalle tv di tutto il mondo. Ma approfondiamo. Le ipotesi espresse sono state frutto di anni di ricerche effettuate non da frustrati scienziatoidi ma esperti di livello mondiale, i quali hanno avanzato essenzialmente due motivazioni: innanzitutto, come sostenne nel ’69 Kaysing, della NASA, la possibilità di riportare vivo un essere vivente sulla terra con le tecnologie di allora aveva una probabilità di riuscita dello 0.0017%. Seconda obiezione: l’impossibilità di trasmettere immagini televisive a una distanza di 150.000 miglia. Inoltre a un analisi delle foto scattate dagli astronauti, all’orizzonte, oltre i venti metri appare il buio completo e nessuna stella, quando in assenza di atmosfera dal nostro satellite gli astri, piu vicini che sulla terra, dovrebbero essere ben visibili. Accanto alla sagoma di Armstrong, di riflesso sul casco di Aldrin apppare un oggetto luminoso che nessuna altra fotografia ha mai testimoniato. A un attento esame, in numerose foto si percepisce sullo sfondo una sorta di parete, deducibile grazie alla mancata coincidenza delle ombre in prospettiva. E ancora, il motore a reazione del modulo di escursione lunare, LEM, avente una spinta di 10 tonnellate, tutto quel che fa è sollevare qualche granello di polvere lunare. Molti esperti e tecnici addetti alle operazioni delle navicelle Apollo hanno confessato che le ricerche e le procedure erano molto affrettate e numerosi erano i guasti tecnici in prova. E così mentre lo Sputnik russo collezionava successi la NASA e gli USA avevano un incredibile bisogno di un colpo propagandistico per riaccendere il sentimento nazionalista messo in quel periodo a dura prova dalla guerra in Vietnam. Cosa fare? Una voce curiosa si è sparsa e cioè che Stanley Kubrick, abbia collaborato al progetto di falsificazione dell’ascesa lunare creando un filmato in cui veniva riproposto, in un set cinematografico di Huntsville(Usa) l’atterraggio lunare, costretto dal governo americano che altrimenti avrebbe rivelato l’identità comunista del fratello minore del regista. Per molti è fantascienza ma le molte incongruenze dei filmati lasciano riflettere non poco. I tre astronauti sarebbero effettivamente stai catapultati nell’orbita nel ’69 e sarebbero ritornati a Terra con uno spettacolare ammaraggio sul Pacifico. Ma se tutte queste fossero illazioni perché nelle immagini lunari targate NASA la distanza della fonte di luce dai soggetti fotografati è così improbabile, tanto da far pensare impossibile che si tratti del sole? Perchè un istante Aldrin ha una ingombrante antenna montata sullo zaino e qualche secondo dopo quest’ultima sembra sparire nel nulla? E le ombre possono davvero sul suolo lunare avere sagome cosi sospette e contrastanti? Sono troppi gli interrogativi che da trent’anni avvolgono la “Moon conspiracy”, così tanti che qualcuno ormai fatica a insabbiarli. La verità è la fuori. GUARDATE IL VIDEO!